Uno dei maggiori limiti del modello computazionale della mente... è dato dal suo essere profondamente anti-biologico. E’ una conseguenza diretta della definizione di computazione che lo stesso programma per computer possa essere implementato in una serie indefinita di hardware differenti, e che lo stesso hardware possa implementare un numero indefinito di programmi differenti. Questa è una conseguenza del carattere formale (astratto, sintattico) della computazione. Il risultato che ne segue per la teoria computazionale della mente ... è... che il cervello non ha importanza. I cervelli sono semplicemente degli hardware (o netware) in cui vengono implementati i nostri programmi, ma una serie indefinita di hardware potrebbe eseguirli altrettanto bene.Io vorrei invece insistere sul fatto che dove è coinvolta la coscienza, il cervello ha un’importanza cruciale.
John R. Searle, Il mistero della coscienza, 156-7. Raffaello Cortina Editore, Milano 1998.